Nella periferia di Roma Est, due quartieri, Settecamini e Case Rosse, si trovano a fronteggiare sfide significative quando si tratta di trasporti pubblici e mobilità. Con una popolazione complessiva di oltre 22.000 abitanti, questi quartieri sono serviti solo da poche linee di autobus (040, 041 e 043), e la mancanza di collegamenti efficienti ha reso la vita quotidiana un’odissea per molti residenti.

Una delle sfide principali è il collegamento con il centro città e i principali servizi. La stazione della metropolitana più vicina, Rebibbia, è distante circa 6 km dai quartieri di Settecamini e Case Rosse, mentre per percorrere appena 2 km lungo la congesta Via Tiburtina, gli abitanti impiegano circa 45 minuti. Questa situazione ha un impatto diretto sulla scelta delle scuole per gli studenti e sulla capacità dei pendolari di raggiungere i luoghi di lavoro.

Inoltre, il traffico pesante dovuto al Centro Agroalimentare di Roma (CAR), al Tecnopolo Roma Tiburtino e alla zona industriale contribuisce alla saturazione della Via Tiburtina e degli accessi alle autostrade. La stessa strada vede il transito dei residenti delle città del primo cordone dell’hinterland di Roma Est, in particolare di Guidonia Montecelio, con i suoi 90.000 abitanti. Questi cittadini spesso evitano il pedaggio autostradale transitando attraverso la Tiburtina.

La zona è un centro di attività industriale, con aziende di risonanza internazionale, la cosiddetta “Tiburtina Valley,” e un polo tecnologico in crescita con una grande concentrazione di uffici. Università di rilievo, studi televisivi e importanti società di spedizione contribuiscono a un notevole flusso di movimento in entrata e in uscita.

La recente Ryder Cup ha aumentato ulteriormente l’attenzione su questa zona, che presenta anche un notevole patrimonio storico, archeologico, naturale e culturale, tra cui le celebri “Latomie di Via di Salone,” seconde solo a quelle di Siracusa.

Tuttavia, nonostante tutte queste caratteristiche, i quartieri di Settecamini e Case Rosse si trovano in uno stato di isolamento critico. La stazione ferroviaria di Salone, situata in Via di Salone, è solo parzialmente funzionante a causa di disordini e atti vandalici. La proposta di riqualificare questa stazione e ripristinarne il pieno funzionamento, inclusa una fermata di tutti i treni sulla tratta ferroviaria, potrebbe rappresentare una svolta significativa nella vita dei residenti.

Per affrontare le sfide attuali, i comitati di quartiere chiedono alle autorità locali quanto segue:

  1. La chiusura del campo nomadi di Via di Salone e il ripristino della legalità nella zona.
  2. La messa in sicurezza dell’area di Via di Salone per garantire la tutela e l’incolumità dei residenti.
  3. La riqualificazione della stazione di Salone e il ripristino completo dei servizi ferroviari.
  4. Il presidio fisso della polizia ferroviaria per garantire la sicurezza della stazione.
  5. La creazione di un nodo di scambio ferro-gomma, compreso un servizio navetta per collegare la stazione di Salone ai quartieri di Settecamini e Case Rosse, nonché una modifica del percorso dell’autobus 040 per collegare Case Rosse alla stazione ferroviaria.
  6. La realizzazione di un parcheggio di scambio per i viaggiatori della stazione ferroviaria al posto del campo nomadi.

La realizzazione di queste proposte contribuirebbe in modo significativo a migliorare la mobilità e la qualità della vita dei residenti di Settecamini, Case Rosse e delle zone circostanti, creando un ambiente più sostenibile e accessibile. Si auspica che le autorità locali considerino seriamente queste richieste e agiscano per rendere quest’area un luogo migliore in cui vivere e lavorare.

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